Il punto e virgola è un segno di interpunzione formato dalla congiunzione di un punto e di una virgola posti graficamente in verticale l'uno sopra l'altro; nella lettura, corrisponde ad una pausa di valore intermedio tra quella più lunga del punto fermo e quella breve della virgola. È particolarmente diffuso nella lingua italiana, ma viene usato, anche se più raramente, anche in diverse lingue straniere. Il punto e virgola indica la fine del concetto espresso nella frase al cui termine si trova il segno di interpunzione in questione; tale concetto si ricollega alla più grande idea di cui tratta l'intero periodo. Il punto e virgola non indica perciò né la fine dell'idea generale (come farebbe il punto), né la continuazione del concetto minore (che costituisce il ruolo della virgola), ma qualcosa di intermedio tra queste due funzioni. Questo segno risulta perciò utile nei periodi lunghi e complessi, ricchi di ramificazioni difficili da controllare. Un uso collegato è quello, per esempio, all'interno di un inciso tra parentesi, dove è scorretto usare il punto.
Un secondo frequente utilizzo del punto e virgola consiste nel porlo alla fine degli elementi di un elenco puntato, dove il punto fermo intenderebbe una forte divisione concettualmente tra gli stessi e obbligherebbe alla maiuscola iniziale nel punto successivo. L'utilizzo del punto e virgola iniziò attorno ai primi del Cinquecento per opera del celebre stampatore italiano Aldo Manuzio, che si fregiò, inoltre, anche dell'invenzione del carattere corsivo.
(Aldo Pio Manuzio, in latino: Aldus Pius Manutius, editore, tipografo e umanista; Bassiano, 1449 – Venezia, 6 febbraio 1515)