Visualizzazione post con etichetta 7 febbraio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 7 febbraio. Mostra tutti i post

sabato 8 febbraio 2025

 


“I don’t even know what chemistry we lucked upon. [Woody] said to me, ‘You know, people like our schmoozing.’” a proposito del suo amico Woody Allen con cui fece diversi film.

(Tony Roberts, pseudonimo di David Anthony Roberts, attore; New York, 22 ottobre 1939 – New York, 7 febbraio 2025)

martedì 7 febbraio 2023

 

La strega Baba Jaga in una illustrazione del 1900 per la fiaba Vasilisa la Bella.

(Ivan Jakovlevič Bilibin; Tarchovka, 16 agosto 1876, 4 agosto del calendario giuliano – Leningrado, 7 febbraio 1942)

 

Ritratto di Cléo de Mérode, 1900, acquaforte e acquatinta.

(Alfredo Müller; Livorno, 30 giugno 1869 – Parigi, 7 febbraio 1939)

 


"mi ritiro dall'arte senza chiasso dopo una carriera forse troppo clamorosa." (1920)

 (Lina Cavalieri, all'anagrafe Natalina Adelina Cavalieri, soprano e attrice; Roma, 24 dicembre 1875 – Firenze, 7 febbraio 1944)

 


"Call me Sir if you like! Maybe people in America think being a Sir is a big deal. But I think we should all be misters together. I think the Sir thing slightly perpetuates one of our diseases in England, which is snobbery. And it also helps keep us 'quaint,' which I'm not a great fan of. You don't get much with the title anymore. That was all carved up by the robber barons in the Middle Ages." Spiegando il motivo per cui aveva rifiutato il titolo nobiliare.

 (Albert Finney, attore; Salford, 9 maggio 1936 – Londra, 7 febbraio 2019)

 


"Except for my fifteenth year, I never wanted to be an actress--I just thought it was something one did. My grandparents plopped me into the movies when I was about 6. My ambition as a child was to be a pilot, like Amelia Earhart."

 (Ann E. Todd, nata Ann Todd Phillips, attrice; Denver, 26 agosto 1931 – San Francisco, 7 febbraio 2020)

 


"I don't think it's possible for special effects to overwhelm a story that is a strong story. There are too many films that have been made where special effects are holding up a lousy story."

 (Douglas Trumbull, regista, produttore, creatore di effetti speciali; Los Angeles, 8 aprile 1942 – Albany, 7 febbraio 2022)

giovedì 7 febbraio 2019

"Vita sei bella, morte fai schifo" Parole che chiese di incidere sulla sua tomba.
(Claudio Villa, nome d'arte di Claudio Pica, cantante e attore; Roma, 1º gennaio 1926 – Padova, 7 febbraio 1987)
Illustrazione per l'atto II della Fedra di D'Annunzio, 1909.
(Adolfo De Carolis; Montefiore dell'Aso, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928)

mercoledì 7 febbraio 2018

Defense d'Afficher, 1937.
(Marianne Breslauer; Berlino, 25 novembre 1909 – Zollikon, 7 febbraio 2001)

martedì 24 febbraio 2015

Ercole e Caco (dettaglio), 1534, piazza della Signoria, Firenze.
(Baccio Bandinelli, pseudonimo di Bartolommeo Brandini; Firenze, 17 ottobre 1488 – Firenze, 7 febbraio 1560)
Il Bandinelli era una stronza invidiosa... rivale di Michelangelo, ne spiattellò l'omosessualità urbi et orbi in una scenata davanti al granduca Cosimo I! La Firenze del '500 era un bell'ambientino... un'altra cula acida, il Benvenuto Cellini, definì "Ercole e Caco" così: "un saccaccio di poponi appoggiato a un muro".

Boia che regge una testa, sanguigna su carta filigranata, 34.9 x 23.2 cm, collezione privata.
(Cesare Dandini; Firenze, 1 ottobre 1596 – Firenze, 7 febbraio 1657)
"Botti di Campailla" al Museo Tommaso Campailla, Modica.
Tommaso Campailla (Modica, 6 aprile 1668 – Modica, 7 febbraio 1740), letterato e medico sui generis. (...) Il suo impegno gli consentì la sperimentazione, dal 1698 in poi, delle famose "botti" per la cura non solo della sifilide (che era il male del secolo, temuto dalla Chiesa come un nuovo castigo di Dio per i peccati degli uomini), ma anche dei reumatismi e in genere di qualunque forma di artrosi. La "botte" in realtà è una stufa mercuriale con all'interno uno sgabello, sul quale il paziente veniva fatto sedere, in attesa della cura. Questa consisteva nel versare, in un braciere che si trovava pure all'interno della stufa, la dose di cinabro, da cui per sublimazione esalavano i vapori di mercurio, che erano poi assorbiti dal corpo del paziente in piena sudorazione. La novità introdotta dal Campailla consistette nell'aggiunta dell'incenso all'interno della botte, in una dose che consentiva ai vapori sprigionati di essere più "respirabili", per un certo lasso di tempo, variabile dai 10 ai 20 minuti circa, a seconda dalle condizioni soggettive del paziente. Tale "espediente" consentì al Campailla di modificare la sua botte, rispetto alle altre esistenti in giro per l'Italia e l'Europa: queste ultime avevano un foro in alto, da cui usciva la testa dei malati di sifilide, che in tal modo non respiravano i vapori di mercurio medicamentosi. Tali vapori con questo vecchio metodo erano curativi solamente per i sifilomi che infestavano la cute dei malati, che regredivano, ma non si aveva la guarigione dal morbo, i cui germi continuavano ad agire e miltiplicarsi nel sangue dei soggetti infetti. Grazie all'innovazione di Tommaso Campailla, i pazienti venivano invece introdotti all'interno della botte comprendendo la testa, onde consentire ad essi di respirare la miscela di mercurio e incenso, la quale in tal modo, agendo all'interno del sangue, uccideva i germi, diminuendo la carica patogena dei batteri, comportando ciò delle guarigioni, a volte anche definitive, che all'epoca avevano del "miracoloso". "...dopo la cura mercuriale col metodo Campailla si può assistere a delle rinascite complete di individui ridotti in condizioni impressionanti di cachessia o con lesioni tali da rendersi impossibile qualsiasi intervento curativo per via percutanea o ipodermica". I risultati furono talmente soddisfacenti che Modica acquisì notorietà in tutta Europa anche per le botti del Campailla, ancora esistenti all'interno dell'antico Ospedale di S. Maria della Pietà, e visitabili all'interno di un percorso museale dedicato. Le botti del Campailla furono, con scarsi risultati, imitate in Italia e all'estero: nel 1891 sorse a Palermo, per opera del prof. Mannino della facoltà di Medicina, un Sanatorio Campailla; agli inizi del Novecento, fu costruita anche a Roma una Botte di Modica; a Milano, ancora negli anni cinquanta, furono costruite botti di vetro dello stesso tipo di quelle del Campailla; a Parigi furono fondati istituti a imitazione del Sifilocomio Campailla, per la cura delle malattie reumatiche e nevralgiche. (da wikipedia)