
"Rien
n'est plus propre à augmenter une inclination naissante dans le cœur de
la plupart des femmes que d'apprendre que ceux qu'elles aiment sont
déjà aimés." (Choix de pensées, De l'amour, 1766)
(Madeleine de Scudéry; Le Havre, 15 ottobre 1607 – Parigi, 2 giugno 1701)
«Saffo» fu il soprannome dato, secondo la moda del tempo, a questa
donna di lettere, abituale frequentatrice dell'Hôtel de Rambouillet
prima di aprire, nel 1652, un proprio salotto letterario che diede a
lungo il tono al Preziosismo, del quale fu una delle più note esponenti.
La maggior parte delle celebrità dell'epoca, Montausier, La
Rochefoucauld, Madame de La Fayette, Madame de Sévigné, Conrart,
Chapelain, Pomponne e Pellisson onorarono regolarmente le conversazioni
erudite ed eleganti dei «sabati di M.lle de Scudéry».
Sotto il nome
del fratello Georges de Scudéry, che non esitò mai a prendersi la
paternità di un gran numero di scritti della sorella, Madeleine fu
l'autrice di successo di lunghi romanzi galanti a chiave, spogliati di
ogni verosimiglianza storica, nei quali facilmente si riconoscevano i
ritratti di personaggi come il Condé, M.me de Longueville, Catherine de
Vivonne de Rambouillet ecc., trasposti nell'antichità insieme con la
vita della società mondana contemporanea: Ibrahim ou l'Illustre Bassa (4
volumi, 1642); Artamène ou le Grand Cyrus (1649-1653), il romanzo più
lungo di tutta la letteratura francese (10 volumi); Clélie, histoire
romaine (10 volumi, 1654-1660), in cui traspose l'amore per Pellisson;
Almahide ou l'esclave reine (8 volumi, 1660); Mathilde d'Aguilar,
histoire espagnole (1667).
Luogo di analisi raffinate della vita
interiore dei personaggi, i cui ritratti hanno spesso un rilievo
stupefacente, queste opere hanno dato vita a emozioni nuove, come la
malinconia, la noia, l'inquietudine e certi sogni che prefigurano
Rousseau. Pubblicati a parte nella Morale du monde ou Conversations (10
volumi, 1680-1682), le conversazioni piene di sentimento e di spirito
dei suoi personaggi divennero una sorta di manuale della società
galante, dando luogo alla voga dei romanzi preziosi che proponevano una
visione idealizzata dell'amore e una rappresentazione poetizzata della
società mondana. In Clélie, histoire romaine figura una famosa Carte de
Tendre alla geografia della galanteria, rasentante l'affettazione, che
distolse la corrente del preziosismo dal suo originale modernismo.
Madeleine de Scudéry attribuì al proprio alter ego, un personaggio dell'
Artamène ou le grand Cyrus che ha nome Saffo, giudizi impietosi contro
il matrimonio, definito un'istituzione tirannica. La Scudéry, del resto,
rimase sempre nubile. Questo romanzo è anche considerato da alcuni
critici letterari il primo romanzo moderno nella misura in cui, senza
fare l'apologia della sedizione politica, lascia trasparire simpatie,
pur senza illusioni, per i Frondisti. Il personaggio di Saffo attesta
per la prima volta la presa di coscienza del fatto che, dopo la Fronda,
le donne non avrebbero più il diritto di applicare i loro talenti ai
soggetti intellettuali, se non nella sfera privata. Dopo tutto, il
ritiro di Saffo nel regno dei Sarmati — la leggendaria dimora delle
Amazzoni — nel decimo volume di Artamène, coincide con il «ritiro» della
duchessa de Montpensier. Con Pellisson, col quale intrattenne una
relazione di grande fedeltà, ella ha influenzato La Fontaine e Molière
che pure sembra averla messa in ridicolo sotto il nome di «Magdelon»,
diminutivo di Madeleine, nella sua pièce Le preziose ridicole.
Mademoiselle de Scudéry, che fece parte dell' Accademia dei Ricoverati
di Padova, fu la prima donna a ricevere il premio di eloquenza
dall'Académie française.
Nel 1819 Ernst Theodor Amadeus Hoffmann le dedicò il celebre racconto La signorina di Scudéry. (da wikipedia)