"Alla fine del fascismo la maggior parte degli intellettuali vedeva nei partiti
uno strumento di libertà. Io no. Sono organismi che selezionano
personale politico inadeguato. Un governo espresso da un Parlamento così
povero di conoscenze specifiche non precede le situazioni, ne è
trascinato. Ho immaginato una Camera che soddisfi il principio della
rappresentanza nel senso più democratico; e poi sappia scegliere ed
eleggere un senato composto delle persone più competenti di ogni settore
della vita pubblica, della economia, dell'architettura,
dell'urbanistica, della letteratura." Da: Marco Peroni, Riccardo Cecchetti (a cura di), Adriano Olivetti un secolo troppo presto, Becco Giallo, 2011.
(Adriano Olivetti, imprenditore e politico; Ivrea, 11 aprile 1901 – Aigle, 27 febbraio 1960)