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martedì 7 novembre 2023

 


"Will people ever be wise enough to refuse to follow bad leaders or to take away the freedom of other people?"

(Anna Eleanor Roosevelt, first lady americana e attivista per i diritti civili; New York, 11 ottobre 1884 – New York, 7 novembre 1962) 

lunedì 21 agosto 2023

 


Dorothy Burgess, attrice che tra il 1928 e il 1935 girò ben 38 film, spesso in parti di messicane o altre bellezze latine; Los Angeles, 4 marzo 1905 o1907 – Riverside, 21 agosto 1961)

domenica 25 giugno 2023

 


Colin Clive, nome completo Colin Glenn Clive-Greig, attore noto per aver interpretato il primo Dr. Frankestein (Saint-Malo, 20 gennaio 1900 – Los Angeles, 25 giugno 1937)

mercoledì 25 gennaio 2023

 

Testa di uomo.

(Périclès Pantazis; Atene, 13 marzo 1849 – Bruxelles, 25 gennaio 1884)

mercoledì 6 gennaio 2021

 


Orazione nell'orto degli ulivi (dettaglio), 1924, vetrata, Diseart Institute of Education and Celtic Culture, Dingle.

(Henry Patrick Clarke; Dublino, 17 marzo 1889 – Coira, 6 gennaio 1931)

opera completa:


 

lunedì 8 luglio 2019

"Scorpios burn themselves out and eat themselves up and they are careless about themselves - like me. I swing between happiness and misery and I cry easily. I am a mixture of my mother's determination and my father's optimism. I am part prude and part non-conformist and I say what I think and don't dissemble. I am a mixture of French, Irish and Yorkshire, and perhaps that's what it all is."
(Vivien Leigh, nome d'arte di Vivian Mary Hartley, attrice; Darjeeling, 5 novembre 1913 – Londra, 8 luglio 1967)

giovedì 20 giugno 2019

La caduta di Simon Mago, 1765, olio su tela, Pinacoteca civica, Reggio Calabria.
(Vincenzo Cannizzaro; Reggio Calabria, 1742 – Reggio Calabria, 20 giugno 1768)

martedì 28 maggio 2019

"Chi non osa afferrare le spine | non dovrebbe mai desiderare la rosa."
(Anne Brontë, scrittrice; Thornton, 17 gennaio 1820 – Scarborough, 28 maggio 1849)

venerdì 8 marzo 2019

S. Uberto e il cervo d'oro, marmo, Praga.
(Ferdinand Maximilian Brokoff, conosciuto anche come Prokop; Červený Hrádek, 12 settembre 1688 – Praga, 8 marzo 1731)

mercoledì 6 marzo 2019

Ritratto della signora Vittoria Campini, 1879-80, olio su tela.
(Francesco Filippini; Brescia, 18 settembre 1853 – Milano, 6 marzo 1895)

lunedì 4 marzo 2019

San Casimiro (Cracovia, 3 ottobre 1458 – Hrodna, 4 marzo 1484) venerato come santo patrono della Polonia e della Lituania dalla Chiesa cattolica, che lo ricorda il 4 marzo.
Casimiro della nobile famiglia dinastica dei Jagelloni, nacque a Cracovia nel Wawel, il famoso palazzo reale della città. Terzogenito di Casimiro IV re di Polonia, e della regina Elisabetta d'Austria, nipote di Ladislao II di Polonia. Suo nonno materno era Alberto II d'Asburgo, Re di Boemia, d'Ungheria, e "Re dei Romani" nel Sacro Romano Impero.
Graziosa e corteggiata anoressica che schifava le donne, si dedicava ai barboni, e che morì a soli 25 anni di tubercolosi (aveva l'organismo fortemente indebolito dai frequentissimi digiuni). Tanti improbabili miracoli a lui attribuiti, naturalmente.
Nel 1602 Papa Clemente VIII approvò la festa del santo, sancendone la definitiva canonizzazione, nel 1604 iniziò ufficialmente il culto con l'invio da Roma a Vilnus di uno stendardo con l'effigie di Casimiro. Nel 1621 Papa Paolo V inserì la festa del santo nel messale e nel breviario mentre nel 1636 Papa Urbano VIII proclamò Casimiro patrono ufficiale della Lituania. Nel 1948 Papa Pio XII lo proclamò patrono speciale dei Giovani.
Nel 1907 venne fondata la congregazione delle Suore di San Casimiro, per l'assistenza agli emigrati lituani. Suore, non monaci, da notare.

Foto: in un quadro di Carlo Dolci.

sabato 2 marzo 2019


"Censors are dead men
set up to judge between life and death.
For no live, sunny man would be a censor,
he'd just laugh."
(Censors, 1929)
(David Herbert Richards Lawrence, scrittore; Eastwood, 11 settembre 1885 – Vence, 2 marzo 1930)

venerdì 1 marzo 2019

Féminin singulier

Éternel Féminin de l’éternel Jocrisse !
Fais-nous sauter, pantins nous payons les décors !
Nous éclairons la rampe… Et toi, dans la coulisse,
Tu peux faire au pompier le pur don de ton corps.

Fais claquer sur nos dos le fouet de ton caprice,
Couronne tes genoux !… et nos têtes dix-cors ;
Ris ! montre tes dents ! mais… nous avons la police,
Et quelque chose en nous d’eunuque et de recors.

… Ah tu ne comprends pas ?… — Moi non plus — Fais la belle
Tourne : nous sommes soûls ! Et plats : Fais la cruelle !
Cravache ton pacha, ton humble serviteur !…

Après, sache tomber ! — mais tomber avec grâce —
Sur notre sable fin ne laisse pas de trace ! …
— C’est le métier de femme et de gladiateur. —
(da Les Amours jaunes)

Tristan Corbière, pseudonimo di Édouard-Joachim Corbière (Morlaix, 18 luglio 1845 – Morlaix, 1º marzo 1875)
Unico figlio nato dall'unione fra lo scrittore di feuilleton Edouard Corbière e Angélique Aspasie Puyo, di trentatré anni più giovane del marito (alla nascita di Tristan suo padre ha 52 anni e sua madre 19), Tristan Corbière vive un'infanzia infelice, nell'incomprensione del padre e nell'afasia della giovane madre. A quattordici anni, Tristan è mandato a convitto presso il Liceo Imperiale di Saint-Brieuc.
In questo periodo inizia a soffrire di reumatismo articolare, malattia che lo seguirà tragicamente lungo tutta la vita. Deve lasciare Saint-Brieuc quando il suo stato di salute si aggrava, e si trasferisce a Nantes, ospite di uno zio medico. Frequenta il liceo locale per due anni, finché la malattia non lo obbliga a lasciare gli studi. Tristan comincia allora una vita vagabonda, viaggiando nel sud della Francia e nutrendosi delle opere dei maestri del Decadentismo francese, quali Hugo, Baudelaire e Musset.
Si stabilisce a Roscoff, in una casa di proprietà dei suoi genitori. Gli abitanti del paese lo soprannominano l'"Ankou", cioè "lo spettro della morte", a causa della sua magrezza e della sua andatura dinoccolata. Il poeta, che sogna di essere marinaio, non può soddisfare il suo desiderio di imbarcarsi su una nave, ma ama il mare con passione. Si diletta a prendere il largo sulla sua barca, battezzata Le Négrier dal titolo del più famoso romanzo di suo padre.
Talvolta si abbandona ad eccentricità: un giorno si traveste da forzato, da donna o da mendicante, un altro si rade le sopracciglia, o ancora, nel corso di una visita a Roma, porta a passeggio al guinzaglio un maiale travestito da vescovo, durante i festeggiamenti del carnevale ai quali assiste il Papa. Passa così le sue giornate, fino all'incontro con la giovane attrice parigina Armida Josefina Cuchiani, che diviene la sua musa e che Corbière ribattezza "Marcelle".
Abbandonato il suo nome anagrafico, Edouard-Joachim, per quello più evocativo di Tristan, pubblica a sue spese, nel 1873, la sua unica raccolta di poesie, Les Amours jaunes, che passa inosservata. Corbière, che non conosce alcun successo nel corso della sua vita, è una scoperta postuma di Verlaine, che gli consacra un capitolo del suo saggio Les Poètes maudits (1883). Les Amours jaunes si trovano anche ben collocati nella raffinata biblioteca di Des Esseintes, il protagonista di À Rebours : la sua presenza nell'opera di Huysmans contribuirà a far conoscere Corbière da un più vasto pubblico.
Corbière muore a Morlaix il 1º marzo del 1875. Non ha ancora trent'anni, ed ha conosciuto una vita di solitudine, breve e miserevole, costantemente tormentato dalla malattia, sfortunato in amore, invischiato in una passione esclusiva e sordida. Senza dubbio, in senso figurato, il mare fu il suo vero compagno. Il tempo ha reso giustizia al poeta e ne ha riconosciuto il talento, sebbene molto tardivamente.
Un riconoscimento tardivo è stata anche la decisione di battezzare la vecchia biblioteca pubblica di Morlaix col nome degli Amours jaunes, l'unica raccolta poetica di Corbière.
Anni più tardi, lo scrittore statunitense Lovecraft gli renderà un omaggio nella prefazione di uno dei suoi racconti più famosi, Il richiamo di Cthulhu. (da wikipedia)

foto: Tristan Corbière, projet du timbre-poste dessiné par Cyril de la Patellière, crayon sur papier, 2010.

giovedì 31 gennaio 2019

Testa di donna (la Bitta), 1903, matita su carta, Museo d'arte della città di Ravenna.
(Domenico Baccarini; Faenza, 16 dicembre 1882 – Faenza, 31 gennaio 1907)

giovedì 24 gennaio 2019

Ritratto di Celso Lagar, 1915, olio su tela, 35x27 cm., collezione privata.
(Amedeo Clemente Modigliani, noto anche con i soprannomi di Modì e Dedo; Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920)

lunedì 21 gennaio 2019

"Parole quali democrazia, socialismo, libertà, patriottico, realistico, giustizia hanno ciascuna di esse diversi significati che non possono essere riconciliati tra loro. Nel caso di una parola come democrazia, non solo non esiste una definizione concordata, ma ogni tentativo di ottenerne una viene ostacolato da tutti i lati. È quasi universalmente riconosciuto che quando chiamiamo un paese democratico la stiamo lodando: di conseguenza i difensori di ogni tipo di regime sostengono che la loro sia una democrazia, e temono che se quella parola fosse legata a un significato preciso dovrebbero smettere di usarla. Le parole di questo tipo sono spesso usate in modo consapevolmente disonesto. Cioè, la persona che le usa ha la sua definizione privata, ma consente al suo ascoltatore di pensare che significhi qualcosa di diverso." Da La politica e la lingua inglese, 1946.
(George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, scrittore, giornalista, attivista, critico letterario; Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950)

sabato 10 novembre 2018

Anita Berber (Lipsia, 10 giugno 1899 – Berlino, 10 novembre 1928), scandalosa ballerina e attrice, protagonista della Berlino anni '20.
Foto: in un celebre ritratto di Otto Dix del 1925.

venerdì 5 ottobre 2018

“I am myself. That is all one can be. I am a gypsy dancing through the woods, or I am a coquette, or I am a Red Cross nurse. That is all. How can one say how one does this thing?…What shall I do? What can I say? I will not say the same ol’ stuff. I hate that. Why should any one wish to see me? I am there on the screen to be seen. Is that not better? It is ver’ silly, isn’t it?” A proposito delle interviste.
(Renée Adorée, nata Jeanne de La Fonte, attrice; Lilla, 30 settembre 1898 – Palm Springs, 5 ottobre 1933)

giovedì 30 agosto 2018

Diego Martelli a Castiglioncello, 1866-'70, olio su tavola, 20x13 cm., Collezione Jucker, Milano.
(Giovanni Fattori; Livorno, 6 settembre 1825 – Firenze, 30 agosto 1908)

venerdì 24 agosto 2018

"Sono abitata da un dolore localizzato intorno al punto centrale del sistema nervoso, al punto di congiunzione dell'anima e del corpo, che dura anche nel sonno e non mi ha mai lasciato un istante [...] e accompagnato da un tal senso di prostrazione, che il più delle volte i miei sforzi di attenzione e di lavoro intellettuale erano quasi altrettanto svuotati di speranza di quelli di un condannato a morte che deve essere giustiziato l'indomani." 
(Simone Adolphine Weil; filosofa e mistica; Parigi, 3 febbraio 1909 – Ashford, 24 agosto 1943)