(Vincenzo Irolli; Napoli, 30 settembre 1860 – Napoli, 27 novembre 1949)
(Vincenzo Irolli; Napoli, 30 settembre 1860 – Napoli, 27 novembre 1949)
"Ed ecco, mentre chiamavo la kellerina per pagare la mia consumazione, capii a chi somigliava quell'uomo [Hitler].
A Haarmann somigliava, allo stupratore di fanciulli di Hannover, il cui
processo da non molto tempo aveva tanto fatto parlar di sé. Questo
barbablù omosessuale era riuscito ad attirare in casa sua dai trenta ai
quaranta ragazzetti, ai quali, nell'atto dell'amore, mordeva la gola, e
dei poveri corpi straziati faceva salsicce. La somiglianza tra quei due
uomini mi colpì. I baffetti, il riccio in fronte, lo sguardo sornione,
la bocca piagnucolosa ad un tempo e rozza, la fronte cocciuta e persino
quel naso repugnante. Tal quale!
Possibile che un paese, che era
stato tanto orgoglioso dei suoi poeti e dei suoi pensatori, accettasse
una tale cimice per «l'uomo del destino»?" da La scritta sul muro (1930-1932)
(Klaus Mann, scrittore; Monaco di Baviera, 18 novembre 1906 – Cannes, 21 maggio 1949)