
Mamma Ebe, all'anagrafe Gigliola Ebe Giorgini (Pian del Voglio, 17 marzo 1933 – Rimini, 6 agosto 2021), è stata una mistica e criminale italiana,
fondatrice di una sorta di congregazione religiosa dal nome «Pia Unione
di Gesù Misericordioso» e condannata a sette anni di reclusione, con
sentenza del 2008, dal Tribunale di Forlì, per truffa ed esercizio abusivo della professione medica.
L'11 giugno 2010
venne di nuovo arrestata, insieme al marito e a un collaboratore con
l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo
della professione medica e alla truffa aggravata; vennero notificati
anche altri 14 provvedimenti cautelari a carico di adepti e
collaboratori della donna. Infine, il 16 marzo 2016, la Corte di Cassazione confermò la sentenza definitiva alla pena di 6 anni di reclusione. Fu soprannominata la "santona di Carpineta", dal nome della località in
cui sorgeva la sua casa-tempio presso l'omonimo paese tra le colline
romagnole di Cesena. Esercitò l'attività anche in un'altra delle sue dimore, presso San Baronto, frazione di Lamporecchio, in provincia di Pistoia. (...) Mamma Ebe fu a più riprese posta sotto accusa dal 1980 al 1994: i suoi reati andavano dall'estorsione
ad anziani malati con la promessa di una guarigione, alla persuasiva
suggestione psicologica dei seguaci, spesso donne. La sua vita ispirò il
film Mamma Ebe di Carlo Lizzani, che venne poi presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985. (da Wikipedia)