
"Ego
Caelestinus Papa Quintus motus ex legittimis causis, idest causa
humilitatis, et melioris vitae, et coscientiae illesae, debilitate
corporis, defectu scientiae, et malignitate Plebis, infirmitate
personae, et ut praeteritae consolationis possim reparare quietem;
sponte, ac libere cedo Papatui, et expresse renuncio loco, et Dignitati,
oneri, et honori, et do plenam, et liberam ex nunc sacro caetui
Cardinalium facultatem eligendi, et providendi duntaxat Canonice
universali Ecclesiae de Pastore." (dalla Bolla pontificia, Napoli, 13
dicembre 1294)
(traduzione proposta da wikipedia: Io Papa Celestino
V, spinto da legittime ragioni, per umiltà e debolezza del mio corpo e
la malignità della plebe [di questa plebe], al fine di recuperare con la
consolazione della vita di prima, la tranquillità perduta, abbandono
liberamente e spontaneamente il Pontificato e rinuncio espressamente al
trono, alla dignità, all'onere e all'onore che esso comporta, dando sin
da questo momento al sacro Collegio dei Cardinali la facoltà di
scegliere e provvedere, secondo le leggi canoniche, di un pastore la
Chiesa Universale.)
(Celestino V, nato Pietro Angelerio o Angeleri,
detto Pietro da Morrone e venerato come Pietro Celestino, eremita, Papa
suo malgrado e infine santo; Molise, fra il 1209 ed il 1215 – Fumone, 19
maggio 1296)