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sabato 4 marzo 2023



Mark Thomas Pavelich, hockeista su ghiaccio che fu fondamentale per la vittoria della squadra statunitense alle Olimpiadi del 1980 (Eveleth, 28 febbraio 1958 – Sauk Centre, 4 marzo 2021)

 


"I’m blessed that, 30 years a drunk, I’ve managed to live a working actor’s life to be envied."

 (Mitchell Ryan, attore; Cincinnati, 11 gennaio 1934 – Los Angeles, 4 marzo 2022)

lunedì 4 marzo 2019

"My high school was nothing like West Beverly High, let me tell you. I grew up in Fredericktown, Ohio."
(Coy Luther Perry III, conosciuto come Luke Perry, attore; Mansfield, 11 ottobre 1966 – Los Angeles, 4 marzo 2019)
"When, and if, I get to 65, I'd like to say that I did everything - the lot. I'd like to think I bedded loads of babes and lived out my ultimate sex fantasies. I'd like to think I'd been through every colour with my hair and everywhere that could have been pierced on my body and been pierced. Even if all my beloved tattoos have gone saggy by then, at least I can stand up and say, I did it. Anyhow, can you think of any other job I could do? My school results were terrible and I don't know how to wallpaper or do anything else.Without this group and this job,I could be making lives a little more miserable for everyone by being the nasty one on the counter at a McDonald's somewhere. Think about it."
(Keith Charles Flint, cantante e ballerino; Braintree, 17 settembre 1969 – Great Dunmow, 4 marzo 2019)
Saladino (in arabo Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb; Tikrit, 1137 – Damasco, 4 marzo 1193) è stato un sovrano e condottiero curdo, sultano d'Egitto, Siria e Hijaz, dal 1174 alla sua morte, col laqab di al-Malik al-Nāṣir ("il sovrano vittorioso"). Ha fondato la dinastia degli Ayyubidi ed è annoverato tra i più grandi strateghi di tutti i tempi.
Musulmano sunnita di origine curda, Saladino ha rappresentato l'opposizione musulmana alle crociate europee nel Levante. Al culmine del suo potere, il suo sultanato incluse Egitto, Siria, Mesopotamia, Hijaz, Yemen e altre parti del Nordafrica.
Sotto la guida personale di Saladino, l'esercito ayyubide sconfisse i crociati nella decisiva battaglia di Ḥattīn nel 1187, aprendo la strada alla riconquista musulmana della Palestina dai crociati, che vi si erano insediati 88 anni prima. Anche se il Regno di Gerusalemme, come regno crociato, avrebbe continuato ad esistere per un periodo prolungato, la sconfitta subita ad Ḥattīn segnò una svolta nel suo conflitto con i poteri musulmani della regione. Saladino è diventato una figura di spicco nella cultura musulmana, araba, turca e curda. Nel 1193 morì a Damasco, dopo aver devoluto gran parte della sua ricchezza ai suoi sudditi. Saladino è sepolto in un mausoleo adiacente alla Moschea degli Omayyadi.
Dante Alighieri porrà, oltre un secolo più tardi, Saladino tra i valorosi non cristiani del Limbo, a testimoniare la sua duratura fama di uomo retto ed esempio di virtù cavalleresca. Questo non vuol dire, naturalmente, che Saladino non operasse con la durezza tipica dei suoi tempi verso i suoi avversari, senza però scadere nell'efferatezza fine a se stessa o nella crudeltà gratuita.
Saladino valentissimo signore e allora soldano di Babilonia è protagonista della Novella nona della Decima Giornata del Decamerone di Boccaccio. Del pari, il suo nome, talvolta nascosto dietro l'espressione fantasiosa di "Soldano di Baghdad", appare sovente nel Novellino, come esempio di rettitudine, di saggezza e di buon governo.
Foto: la celebre e rara figurina del 1937
San Casimiro (Cracovia, 3 ottobre 1458 – Hrodna, 4 marzo 1484) venerato come santo patrono della Polonia e della Lituania dalla Chiesa cattolica, che lo ricorda il 4 marzo.
Casimiro della nobile famiglia dinastica dei Jagelloni, nacque a Cracovia nel Wawel, il famoso palazzo reale della città. Terzogenito di Casimiro IV re di Polonia, e della regina Elisabetta d'Austria, nipote di Ladislao II di Polonia. Suo nonno materno era Alberto II d'Asburgo, Re di Boemia, d'Ungheria, e "Re dei Romani" nel Sacro Romano Impero.
Graziosa e corteggiata anoressica che schifava le donne, si dedicava ai barboni, e che morì a soli 25 anni di tubercolosi (aveva l'organismo fortemente indebolito dai frequentissimi digiuni). Tanti improbabili miracoli a lui attribuiti, naturalmente.
Nel 1602 Papa Clemente VIII approvò la festa del santo, sancendone la definitiva canonizzazione, nel 1604 iniziò ufficialmente il culto con l'invio da Roma a Vilnus di uno stendardo con l'effigie di Casimiro. Nel 1621 Papa Paolo V inserì la festa del santo nel messale e nel breviario mentre nel 1636 Papa Urbano VIII proclamò Casimiro patrono ufficiale della Lituania. Nel 1948 Papa Pio XII lo proclamò patrono speciale dei Giovani.
Nel 1907 venne fondata la congregazione delle Suore di San Casimiro, per l'assistenza agli emigrati lituani. Suore, non monaci, da notare.

Foto: in un quadro di Carlo Dolci.
Pallade Atena, Venere e Giunone, 1592-93, olio su tela, 54 x 67 cm., Museum of Fine Arts, Boston.
(Hans von Aachen; Colonia, 1552 – Praga, 4 marzo 1615)

Maddalena penitente, olio su tela, 91.4x83.2 cm., collezione privata.
(Lorenzo Pasinelli; 4 settembre 1629 – 4 marzo 1700)
Ritratto di Marc de Villiers, segretario del re, 1747, olio su tela, 148x115 cm., The J. Paul Getty Museum.
(Joseph Aved, detto Le Camelot (Il venditore ambulante) o anche Avet le Batave (Avet il batavo); Douai, 12 gennaio 1702 – Parigi, 4 marzo 1766)
Facciata della Cattedrale di Sant'Orso, Soletta.
(Gaetano Matteo Pisoni, architetto; Ascona, 13 luglio 1713 – Locarno, 4 marzo 1782)
"Sono tutto dell'Egitto e l'Egitto è tutto per me."
(Jean François Champollion detto Champollion il Giovane, egittologo superstar; Figeac, 23 dicembre 1790 – Parigi, 4 marzo 1832)

domenica 4 marzo 2018

Animale immaginario seduto, 1913, tempera du carta, 45,7 × 38,1 cm., Milwaukee Art Museum.
(Franz Marc; Monaco di Baviera, 8 febbraio 1880 – Verdun, 4 marzo 1916)
"Ecco l'angoscia umana in cui lo spettatore dovrà trovarsi uscendo dal nostro teatro. Egli sarà scosso e sconvolto dal dinamismo interno dello spettacolo che si svolgerà sotto i suoi occhi. E tale dinamismo sarà in diretta relazione con le angosce e le preoccupazioni di tutta la sua vita. Tale è la fatalità che noi evochiamo, e lo spettacolo sarà questa stessa fatalità. L'illusione che cerchiamo di suscitare non si fonderà sulla maggiore o minore verosimiglianza dell'azione, ma sulla forza comunicativa e la realtà di questa azione. Ogni spettacolo diventerà in questo modo una sorta di avvenimento. Bisogna che lo spettatore abbia la sensazione che davanti a lui si rappresenta una scena della sua stessa esistenza, una scena veramente capitale. Chiediamo insomma al nostro pubblico un'adesione intima e profonda. La discrezione non fa per noi. Ad ogni allestimento di spettacolo è per noi in gioco una partita grave. Se non saremo decisi a portare fino alle ultime conseguenze i nostri principi, penseremo che non varrà la pena di giocare la partita. Lo spettatore che viene da noi saprà di venire a sottoporsi ad una vera e propria operazione, dove non solo è in gioco il suo spirito, ma i suoi sensi e la sua carne. Se non fossimo persuasi di colpirlo il più gravemente possibile, ci riterremmo impari al nostro compito più assoluto." Da Il teatro e il suo doppio.
(Antonin Artaud, drammaturgo, attore, saggista e regista teatrale; Marsiglia, 4 settembre 1896 – Ivry-sur-Seine, 4 marzo 1948)
"I think I may have become an actor to hide from myself. You can escape into a character."
(John Franklin Candy; Toronto, 31 ottobre 1950 – Durango, 4 marzo 1994)
"Yeah, we are responsible for trying to advance the use of guitar. I mean, for the record, I could probably play 'Stairway To Heaven', but you must think seriously whether that's really what you want to be doing."
(John McGeoch, chitarrista creativo per i gruppi Magazine, Visage, Siouxsie & The Banshees e Public Image Ltd; Greenock, 25 agosto 1955 – Launceston, 4 marzo 2004)