
Louis
de Jaucourt (Parigi, 16 settembre 1704 – Compiègne, 3 febbraio 1779) è
stato un medico, accademico ed enciclopedista francese.
Il Cavaliere
Louis de Jaucourt ("Cavaliere" era un titolo nobiliare concesso ai
figli dei rami cadetti delle famiglie nobili) fu tra i più prolifici
contributori dell'Encyclopédie, scrivendone oltre 17.000 voci - ossia
circa il 25% dell'intera opera - in campo scientifico,
economico, letterario, medico, storico, geografico e politico. (...) La
sua gigantesca opera assume un rilievo ancor più singolare considerando
che offrì il proprio lavoro interamente come volontario.
La sua
scarsa notorietà - nonostante la grande importanza del lavoro che svolse
nella compilazione dell'Encyclopédie - è probabilmente dovuta alla sua
appartenenza ad una famiglia dell'antica nobiltà, ragion per cui la sua
figura, a seguito della Rivoluzione francese, divenne in qualche modo -
se non imbarazzante - meno celebrabile di quella di altri enciclopedisti
quali Denis Diderot e Jean-Jacques Rousseau. Tale situazione,
originatasi negli anni immediatamente successivi alla sua morte, si è
poi stratificata ed intensificata, relegandone la figura quasi
nell'oblio, sino alla riscoperta della sua importanza da parte degli
studiosi, soprattutto nella seconda metà del XX secolo.
(...) Nelle
voci a carattere storico e sociale emergono con chiarezza i suoi solidi e
radicati punti di vista politici e filosofici e, sebbene il suo stile
sobrio e distaccato lo rese quasi immune dallo scrivere voci apertamente
politiche e polemiche come quelle compilate da Voltaire o da Denis
Diderot, emergono in ogni caso, come implicazioni, le sue convinzioni
radicali ed anticlericali, soprattutto attraverso l'artificio di
effettuare comparazioni tra il passato e quello che allora era il
presente della Francia. In questo ambito, egli scrisse voci di grande
peso ed importanza in materia di guerra, monarchia e popolo, oltre che
su Maometto. Produsse inoltre un'importante voce sulla schiavitù,
esprimendo una forte condanna della stessa e del commercio degli schiavi
come fatti contrari alle libertà e al diritto naturale.
Parallelamente al suo impegno come autore, praticò l'attività di medico e
fu membro della Royal Society di Londra e delle accademie di Berlino,
Stoccolma e Bordeaux.
(da wikipedia)