
"Si
narra che i genitori di Giulietta, vedendola in preda a un cupo e
inesplicabile dolore e ignorando che essa era sposata a Romeo, bandito
allora da Verona, deliberarono di darle marito e il padre cominciò con
uno dei conti di Lodrone a trattar di nozze. La madre le disse:
Rallegrati oggimai che non guari di tempo passerà che tu sarai ad un
grande gentiluomo degnamente maritata. E, perché essa continuava
a dolersi, aggiunse: Credi tu ch'io ti dica bugie? Non passeranno otto
giorni che d'un bel donzello della casa di Lodrone tu sarai moglie. Il
padre poi, vedendola inconsolabile e contraria a quel parentado le
chiese se essa voleva entrar nelle monache. Questo so, conchiuse
tuttavia, che tu non vuoi: donati dunque pace che io intendo di averti
in un dei conti di Lodrone maritata. E stabilì che dopo pochi giorni
essa dovesse incontrarsi col Lodrone in una villa presso Verona, onde
Giulietta, disperata, non potendo altrimenti sfuggire alo nuovo destino,
ordì il terribile progetto, che doveva condurla con Romeo alla morte."
(da Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti)
(Luigi da Porto, quello scopiazzato da Shakespeare; Vicenza, 1485 – Vicenza, 10 maggio 1529)