"Io accetto, ho sempre accettato più che il rischio [...] le conseguenze
del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di
come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, ad un certo punto della
mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall'inizio che dovevo
correre questi pericoli. La sensazione di essere un sopravvissuto e di
trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che
non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro
che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che
lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo
il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare
dalla sensazione che, o financo, vorrei dire, dalla certezza, che tutto
questo può costarci caro." Da un'intervista rilasciata a Lamberto Sposini venti giorni prima di essere assassinato; citato in Santi laici, p. 360.
(Paolo Emanuele Borsellino, magistrato; Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992)