"In primo luogo non dovrà il Poeta moderno aver letti, né legger mai gli
Autori antichi Latini o Greci. Imperciocché nemeno gli antichi Greci o
Latini hanno mai letti i moderni.
Non dovrà similmente professare cognizione veruna del Metro e Verso Italiano, toltane qualche superficiale notizia che il Verso si formi di sette o d'undici sillabe, con la quale Regola potrà poi comporne a capriccio di tre, di cinque, di nove, di tredici, e di quindici ancora." Incipit di Il teatro alla moda, satira, 1720, Venezia.
Non dovrà similmente professare cognizione veruna del Metro e Verso Italiano, toltane qualche superficiale notizia che il Verso si formi di sette o d'undici sillabe, con la quale Regola potrà poi comporne a capriccio di tre, di cinque, di nove, di tredici, e di quindici ancora." Incipit di Il teatro alla moda, satira, 1720, Venezia.
(Benedetto Giacomo Marcello, compositore, poeta, scrittore, avvocato, magistrato e insegnante; Venezia, 24 luglio 1686 – Brescia, 24 luglio 1739)