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domenica 10 settembre 2023

 


"Il povero popolo suda | e con fatica lavora i campi. | Invano... Come al solito gli porteranno via | subito i soldi, | poiché sono cari, i cannoni! | E ce ne vorranno tanti e poi tanti | soprattutto di questi tempi | con tali poste in gioco... | se i re non esistessero, chissà, | nemmeno le guerre esisterebbero più | e la si farebbe finita con l'avidità assetata | a seconda delle battaglie, e della vittoria.

O cari popoli di questo vasto Impero | come vi ammiro in segreto! | Offrite il vostro sangue, il vostro sudore | per nutrire questa depravata genia!"

(Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa in Baviera, imperatrice d'Austria, regina apostolica d'Ungheria, regina di Boemia e di Croazia come consorte di Francesco Giuseppe d'Austria; Monaco di Baviera, 24 dicembre 1837 – Ginevra, 10 settembre 1898)

domenica 21 maggio 2023

 


Il Molino Stucky è un palazzo in stile neogotico di Venezia, situato all'estremità occidentale della Giudecca, fatto costruire dall'imprenditore svizzero Giovanni Stucky tra il 1884 e il 1895, su progetto del famoso architetto Ernst Wullenkopf. L'impianto modello - dotato di illuminazione a gas - dava lavoro, a pieno regime, a millecinquecento operai impegnati in turni che coprivano l'intera giornata ed era in grado di macinare, nel periodo di maggiore funzionalità, 2.500 quintali di farina al giorno. L'inizio della decadenza del Molino Stucky - che fu anche adibito a pastificio - ebbe inizio a partire dagli anni 1910, ma la situazione degli Stucky peggiorò quando Benito Mussolini decise la rivalutazione della lira. Di conseguenza, Gian Carlo Stucky, figlio del defunto Giovanni, ebbe crescenti difficoltà a vendere i suoi prodotti e dovette chiudere le filiali in Argentina, Stati Uniti, Egitto e Inghilterra. Quando Mussolini avviò la politica economica autarchica - una campagna propagandistica volta a promuovere la produzione nazionale di materie prime - i profitti aziendali crollarono, perché l'attività degli Stucky era basata sull'approvvigionamento a buon mercato del grano per i loro mulini all'estero. Nel 1955, dopo un lungo periodo di crisi e una tribolata vicenda sindacale (lo stabilimento fu occupato per un mese dai cinquecento dipendenti), si giunse all'irreversibile chiusura.

(Giovanni Stucky, imprenditore; Venezia, 27 maggio 1843 – Venezia, 21 maggio 1910)

domenica 23 aprile 2023

 


François Vatel, pseudonimo di Fritz Karl Watel, cuoco e pasticciere (Parigi, 1631 – Chantilly, 24 aprile 1671)

A 22 anni fu preso a servizio da Nicolas Fouquet, sovrintendente alle finanze del regno di Francia, durante la minore età di Luigi XIV. In questo periodo Vatel si specializzò anche nell'organizzare feste e banchetti e, incaricato da Fouquet di provvedere all'inaugurazione del castello di Vaux-le-Vicomte si pensa, erroneamente, che creò per quell'occasione la ricetta della famosa crema chantilly.

La ricchezza di Fouquet gli consentiva di servire le portate in piatti d'oro massiccio il che, anche a detta dei cortigiani dell'epoca, aumentava di molto lo splendore delle prelibatezze che Vatel preparava per essere portate in tavola.

Fouquet stava però diventando un personaggio scomodo per lo stesso Luigi XIV, che intendeva liberarsi di ogni concorrente non solo a livello di potere ma anche a livello di splendore e ricchezza. Il re decise pertanto di arrestare Fouquet il 5 settembre 1661 con l'accusa di corruzione segregandolo in carcere a vita e sostituendolo nel suo ruolo politico e amministrativo con Jean-Baptiste Colbert.

Temendo di essere arrestato insieme a Fouquet, François Vatel fuggì in Inghilterra, viaggiando anche attraverso le Fiandre. Fece ritorno in Francia quando, assieme agli altri domestici del palazzo, ebbe l'assicurazione del re che non sarebbe stato arrestato, ma anzi che sarebbe stato trasferito alla Reggia di Versailles e lì impiegato.

A corte, Vatel viene assunto da Luigi II di Borbone-Condé, principe di Condé, venendo assegnato al castello di Chantilly, in onore del quale rinominerà la crema sopracitata, in occasione della nomina del principe ad intendente generale del castello.

Nel 1663 il Gran Condé lo nominò contrôleur général de la Bouche (controllore generale dei pasti) della sua corte personale, rendendolo responsabile dell'acquisto e della fornitura delle vivande per i sontuosi pranzi del principe.

Nel 1671, dopo diversi anni di attesa e di importanti lavori di restauro sul suo castello, il principe di Condé (caduto in disgrazia dopo il suo ruolo nella Fronda del 1652 che aveva tentato di detronizzare Luigi XIV ancora bambino), si decise sull'orlo della bancarotta a riacquistare i favori del re. Per l'occasione venne organizzata una festa della durata di tre giorni e tre notti con tre sontuosi banchetti per ogni sera. Oltre a Luigi XIV, alla festa presero parte 3.000 membri della corte di Versailles e 600 tra cortigiani minori e servitori. La festa costò al principe 50.000 scudi ma gli valse il totale perdono del re oltre alla sua ammirazione per un così gradito omaggio. Vatel organizzò tutta la festa in soli 15 giorni preparando menu elaborati e spettacolari per stupire la corte reale e ammaliarla con lo splendore di pietanze uniche. 

La sera di giovedì 23 aprile 1671, gli ospiti delle festività rientravano al castello di Chantilly dopo una battuta di caccia durata l'intera giornata. Quella sera erano previsti un grande banchetto e fuochi d'artificio. Il giorno successivo, 24 aprile 1671, era un venerdì ed era perciò necessario servire in tavola pesce fresco e molluschi. Vatel si era preoccupato che il pesce fosse pescato appena il giorno prima e che, durante la notte, viaggiasse dal porto di Boulogne sino a Chantilly, percorrendo ben 229 km nel tempo più breve possibile. La consegna tuttavia subì dei ritardi e in ogni caso il pescato non risultò sufficiente per tutti gli invitati. Ben conosciuto per la dedizione assoluta al lavoro e la maniacale precisione Vatel, salito nella sua stanza, si suicidò gettandosi contro la sua spada personale, appesa alla parete (secondo altre fonti si tagliò le vene dei polsi).

Vatel si uccise perché si sentiva responsabile e colpevole fino al disonore, come confidò a Gourville. Il corpo di Vatel venne frettolosamente e discretamente sepolto, per non disturbare i festeggiamenti in corso e il re in particolare. Secondo alcuni storici come Auguste Jal, coloro che seppero della morte di Vatel, per rispetto, esclusero il pesce dai banchetti e consumarono altro. All'epoca il suicidio era peccato mortale per la Chiesa e quindi il corpo non poteva essere seppellito in camposanto, mentre per il Regno di Francia era addirittura un illecito penale, e quindi non andava sepolto ma gettato insieme ai rifiuti. Tuttavia, si sa per certo, grazie alle carte d'archivio di Vineuil-Saint-Firmin, che il suo corpo fu sepolto e questo grazie all'indulgenza del re di Francia. Aveva solo 40 anni.(da Wikipedia)

 

giovedì 8 agosto 2019

"My whole life has been decided by fate. I've never planned anything that's happened to me."
(Sharon Marie Tate, attrice; Dallas, 24 gennaio 1943 – Los Angeles, 9 agosto 1969)

venerdì 26 aprile 2019

Giuliano di Piero de' Medici, politico e fratello di Lorenzo il Magnifico (Firenze, 28 ottobre 1453 – Firenze, 26 aprile 1478)
Foto: Sandro Botticelli, Ritratto di Giuliano de' Medici, 1478-80, 75,5x52,5 cm., tempera su tavola, National Gallery of Art, Washington D.C.

giovedì 14 marzo 2019

"Alla fine diventerai quello che tutti pensano tu sia."
(Gaio Giulio Cesare, dittatore; Roma, 13 luglio 101 a.C. o 12 luglio 100 a.C. – Roma, 15 marzo 44 a.C.)

sabato 9 marzo 2019

Davide Rizzio, o Davide Riccio (Pancalieri, 1533 circa – Edimburgo, 9 marzo 1566), è stato un politico, compositore e liutista italiano, noto per essere stato segretario privato di Maria Stuarda e per aver composto, secondo alcuni autori, la melodia di Auld Lang Syne.
Accusato di essere una spia del Papa e di aver ingravidato la regina, venne assassinato con cinquantasei pugnalate e gettato giù dalle scale dopo essere stato spogliato dei gioielli e delle vesti.
In realtà è più probabile che avesse fornicato col marito di Maria che fu il mandante del suo omicidio, quel sifilitico Lord Darnley destinato a fare una fine altrettanto brutta (e Maria ebbe la sua vendetta).
Davide Rizzio fu sepolto velocemente nel cimitero di Holyrood, ma successivamente, per ordine della regina, il suo corpo venne traslato e tumulato nel sepolcro dei re di Scozia. Questa misura molto inopportuna, avvalorò la convinzione che il rapporto fra Rizzio e la regina fosse qualcosa di diverso di quello fra una regina e il suo segretario. Al tempo non era ancora stato coniato il temine "frociarola", è evidente.

mercoledì 6 marzo 2019

"Abbiamo una sola parola d’ordine: onestà; una religione: giustizia ed eguaglianza, libertà e progresso; un’arma: il coraggio delle nostre opinioni." Dal suo primo discorso in Parlamento.
(Felice Carlo Emanuele Cavallotti, garibaldino, politico, poeta, giornalista; Milano, 6 ottobre 1842 – Roma, 6 marzo 1898)

martedì 21 agosto 2018

"Morirò rivoluzionario, proletario, marxista, materialista dialettico e di conseguenza ateo convinto. La mia fede nell'avvenire comunista dell'umanità non è meno ardente, anzi è più salda oggi di quanto non fosse nella prima gioventù. Natascia si è appena avvicinata alla finestra che dà sul cortile, e l'ha aperta in modo che l'aria entri più liberamente nella mia stanza. Posso vedere la lucida striscia verde dell'erba ai piedi del muro, e il limpido cielo azzurro al disopra del muro, e sole dappertutto. La vita è bella. Invito le generazioni future a purificarla da ogni male, oppressione e violenza e a goderla a pieno." Da Testamento politico del 27 febbraio 1940.
(Lev Trockij, pseudonimo di Lev Davidovič Bronštejn, politico e rivoluzionario; Janovka, 8 novembre 1879, 26 ottobre del calendario giuliano – Delegazione Coyoacán, 21 agosto 1940)

sabato 9 giugno 2018

"Qualis artifex pereo!" (=Quale artista muore con me!) (attribuita da Svetonio in Vita Neronis, 44)
(Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico, nato come Lucio Domizio Enobarbo, artista incompreso e imperatore romano; Anzio, 15 dicembre 37 – Roma, 9 giugno 68)

venerdì 8 giugno 2018

" La generale e principale caratteristica dei capolavori greci è una nobile semplicità e una quieta grandezza, sia nella posizione che nell'espressione. Come la profondità del mare che resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la superficie, l’espressione delle figure greche, per quanto agitate da passioni, mostra sempre un’anima grande e posata." Da Pensieri sull’imitazione delle opere greche nella pittura e nella scultura.
(Johann Joachim Winckelmann, teorico del Neoclassicismo; Stendal, 9 dicembre 1717 – Trieste, 8 giugno 1768)
Foto: in un ritratto di Anton von Maron del 1768.

mercoledì 30 maggio 2018





"The mightiest kings have had their minions;


Great Alexander loved Hephaestion,


The conquering Hercules for Hylas wept;


And for Patroclus, stern Achilles drooped.


And not kings only, but the wisest men:


The Roman Tully loved Octavius,


Grave Socrates, wild Alcibiades."


(da Edward The Second, 1592)


(Christopher Marlowe, soprannominato Kit; Canterbury, febbraio 1564 – Londra, 30 maggio 1593)

mercoledì 23 maggio 2018

Guglielmo (Perth, ... – Rochester, 23 maggio 1201), gentile e generosa panettiera che raccattò il ragazzino sbagliato: un orfano che non ci pensò due volte a tagliargli la gola e fuggire con quel poco che Gugliemo aveva quando fu costretto a partire assieme per la Terrasanta. Pare che una simil Cicciolina abbia poggiato la sua coroncina di fiori sulla testa del povero assassinato e che sia poi guarita dalla sua pazzia (non più ninfomane?). Questo, e il fatto che fu assassinato durante un pellegrinaggio lo fecero dichiarare santo da papa Alessandro IV nel 1256.
Foto: la Billy nelle vetrate della cattedrale di Rochester.

lunedì 26 febbraio 2018

Avijit Roy (circa 1972 – Dacca, 26 febbraio 2015) è stato uno scrittore e attivista bengalese naturalizzato statunitense.
Avijit si laureò in ingegneria meccanica presso la Bangladesh University of Engineering and Technology (BUET) e conseguì il dottorato in ingegneria meccanica presso la National University of Singapore (NUS).
Avijit Roy si è successivamente spostato negli Stati Uniti con sua moglie Rafida Ahmed Banya, dove ha svolto la professione di ingegnere.
Critico dell'islamismo radicale e difensore della laicità, fondò e animò il Sito web Mukto-Mona (Libera mente), attraverso il quale intellettuali e attivisti originari del Sud-est asiatico hanno promosso la libertà di espressione e posizioni atee e razionaliste. Nel 2011 scrisse con Raihan Abir il saggio Obisshasher Dorshon (Philosophy of Disbelief).
Al crescere delle tensioni religiose in Bangladesh, diversi blogger ricevettero minacce per le loro posizioni ritenute blasfeme. Tra questi Asif Mohiuddin, aggredito nel 2013, e Ahmed Rajib Haider, assassinato nello stesso anno. Anche Avijit Roy era stato minacciato nel 2014, tanto che nel marzo dello stesso anno, il sito bengalese di vendita commercio on-line Rokomari.com aveva cessato la vendita dei suoi libri.
Arrivato a Dacca per una fiera libraria nella quale sarebbero stati presentati i suoi saggi Biswaser Virus (Il virus della fede) e Sunyo theke Mahabiswa (Dal vuoto al grande mondo), Avijit Roy è statu aggredito la sera del 26 febbraio 2015, mentre rincasava con la moglie, nei pressi dell'Università. Ferito gravemente alla testa, è stato trasportato in ospedale dove è deceduto. Anche sua moglie Rafida Ahmed Banya è stata ferita nell'aggressione, durante la quale le è stato strappato un dito.
L'omicidio sarebbe stato rivendicato la sera stessa via Twitter dal gruppo Ansar Bangla Seven.
Lorenzo (Lorenzino) di Pierfrancesco de' Medici, detto anche Lorenzaccio (Firenze, 22 marzo 1514 – Venezia, 26 febbraio 1548), è stato un politico, scrittore e drammaturgo italiano, esponente della famiglia Medici.

Appartenente al ramo popolano della celebre dinastia, è passato alla storia soprattutto come assassino di suo cugino, il duca Alessandro de' Medici con cui aveva uno strano legame di odio-amore, nel 1537.
Fu assassinato a sua volta da sicari toscani in campo S. Polo, a Venezia, dopo oltre dieci anni di fuga in cui era stato aiutato perfino da Caterina de' Medici.
Foto: manifesto di Alphons Mucha per l'opera Lorenzaccio di Alfred de Musset.

giovedì 22 febbraio 2018

Senza titolo, 1968, 70 x 100 cm.
(Zdzisław Beksiński; Sanok, 24 febbraio 1929 – Varsavia, 22 febbraio 2005)

martedì 24 febbraio 2015

"It would be easy to blame Hollywood to say that I was typed and forced to play the same role over and over. For a while, I did. But the truth is that I knew what I was doing. I was enjoying myself. I was making money. I suppose that it had to stop. I made some good pictures, and I made some bad ones. I wasn't trying to build an image, though; I was trying to build a life for myself."
(Sal Mineo, nome completo Salvatore Mineo Jr., attore; New York, 10 gennaio 1939 – West Hollywood, 12 febbraio 1976)