
Teresa Ciceri Castiglioni (Angera, 15 ottobre 1750 – Como, 29 marzo 1821) è stata un'inventrice italiana.
Nel 1770 sposa il nobile comasco Cesare Ciceri, oltre ad interessarsi
della numerosa prole, ebbe 12 figli, si specializzò nelle scienze
agrarie, discipline a cui apportò diversi contributi; si interessò di
arti e utili applicazioni nell'industria. Promosse l'arte di "
pettinare, filare, torcere e tessere a
maglia la scorza di lupini" come scrisse Maurizio Monti nella sua Storia
di Como, Teresa da questa leguminosa riuscì a ricavarne un tessuto,
alcuni frammenti da lei stessa prodotti si conservano ancora nel Museo
di Como. Per questa sua scoperta e per aver introdotto nel comasco la
coltivazione della patata, la Società Patriottica di Milano il 1º
febbraio del 1780 la nomina " Sozia Corrispondente Nazionale per le
cognizioni e lo zelo rispettivamente agli oggetti dell'agricoltura e
delle arti": A farla nominare membro di questa Società fu Alessandro
Volta che in una lettera al cavalier Landriani scrive: "...l'abate Carlo
Amoretti porterà alla Società Patriottica la tela e le altre mostre di
filaccia di lupini, che presenta alla medesima Società colla descrizione
delle relative operazioni, la signora donna Teresa Ciceri, dama
comasca, mia singolar padrona e amica..." (da Flavia Scotti nata
Castiglioni). È grazie alla sua amicizia che Alessandro Volta, ospite
nella sua casa di Angera, il 4 novembre 1776 all'Isolino Partegora
raccolse in alcune bottiglie di gas che si sprigionava dalla palude che
chiamò inizialmente aria infiammabile per poi in seguito venire
classificato come metano. A lei è intitolato il Liceo "Teresa Ciceri" di
Como, tra le più prestigiose scuole del comasco. (da wikipedia)