"Mi hanno spesso dipinto come presuntuoso, arrogante, antipatico. Quando
rifiutavo un invito alla Domenica Sportiva perché la mattina dopo dovevo
studiare, oppure rifiutavo di raccontare per la millesima volta il
record del mondo o la vittoria alle Olimpiadi di Mosca. Mennea ha sempre
corso per dimostrare che valeva qualcosa, non per raccontarlo in giro."
(Pietro Paolo Mennea, atleta e politico; Barletta, 28 giugno 1952 – Roma, 21 marzo 2013)
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