Giulio
Cesare Vachero (Sospello, 1586 – Genova, 31 maggio 1628) è stato un
nobile e avventuriero italiano, cospiratore per conto dei Savoia nella
Repubblica di Genova.
Giulio Cesare Vachero apparteneva all'antica famiglia Vachieri di Sospello, famiglia che verrà ricordata con il titolo baronale di Chateauneuf. Lui stesso infatti viene ricordato come oriundo di Sospello nella Contea di Nizza, parte dei domini dei Savoia. Fin dal 1200 questa famiglia aveva delle proprietà nella zona di via del Campo a Genova e la Porta dei Vacca prende questo nome proprio da questa famiglia.
Nel 1625 il Vachero venne arrestato e poi rilasciato nel corso delle indagini riguardanti la cosiddetta congiura dei De Marini.
Giulio Cesare Vachero è però ricordato per essere stato coinvolto in un altro complotto, la "Congiura del Vachero", ordita nel 1628 contro la repubblica oligarchica di Genova a favore dei Savoia che volevano impadronirsi del territorio ligure. Fu un certo Giovanni Antonio Ansaldi, su incarico del duca Carlo Emanuele I di Savoia, che organizzò la prova di forza contro Genova, cercando personaggi che fossero contrari alle istituzioni genovesi. I congiurati furono scoperti il 31 marzo 1628 e giustiziati il 31 maggio dello stesso anno. Il principale esponente della rivolta, il Vachero, ebbe la casa rasa al suolo e al suo posto fu eretta una "Colonna infame", a perenne memoria del tradimento. La colonna esiste ancora in piazza del Campo e per nasconderla i suoi discendenti ottennero la possibilità di costruire una grande fontana; in seguito a questa congiura venne istituita l'Inquisizione di Stato nella Repubblica di Genova. (da wikipedia)
Giulio Cesare Vachero apparteneva all'antica famiglia Vachieri di Sospello, famiglia che verrà ricordata con il titolo baronale di Chateauneuf. Lui stesso infatti viene ricordato come oriundo di Sospello nella Contea di Nizza, parte dei domini dei Savoia. Fin dal 1200 questa famiglia aveva delle proprietà nella zona di via del Campo a Genova e la Porta dei Vacca prende questo nome proprio da questa famiglia.
Nel 1625 il Vachero venne arrestato e poi rilasciato nel corso delle indagini riguardanti la cosiddetta congiura dei De Marini.
Giulio Cesare Vachero è però ricordato per essere stato coinvolto in un altro complotto, la "Congiura del Vachero", ordita nel 1628 contro la repubblica oligarchica di Genova a favore dei Savoia che volevano impadronirsi del territorio ligure. Fu un certo Giovanni Antonio Ansaldi, su incarico del duca Carlo Emanuele I di Savoia, che organizzò la prova di forza contro Genova, cercando personaggi che fossero contrari alle istituzioni genovesi. I congiurati furono scoperti il 31 marzo 1628 e giustiziati il 31 maggio dello stesso anno. Il principale esponente della rivolta, il Vachero, ebbe la casa rasa al suolo e al suo posto fu eretta una "Colonna infame", a perenne memoria del tradimento. La colonna esiste ancora in piazza del Campo e per nasconderla i suoi discendenti ottennero la possibilità di costruire una grande fontana; in seguito a questa congiura venne istituita l'Inquisizione di Stato nella Repubblica di Genova. (da wikipedia)
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