"Spero che capiranno il messaggio che voglio dare: è una forma di protesta contro la Chiesa che demonizza l'omosessualità, demonizzando nel contempo la natura, perché l'omosessualità è sua figlia." Da una lettera a un amico.
Alfredo Ormando (San Cataldo, 15 dicembre 1958 – Roma, 22 gennaio 1998), poeta e scrittore.
Nato in una famiglia di contadini illetterati, aveva sette fratelli e sorelle. La sua omosessualità non venne accettata né in famiglia, né dalla società in cui viveva, ragion per cui decise egli di trasferirsi in un seminario francescano, che abbandonò due anni più tardi, non avendovi trovato alcuna comprensione. Cominciò quindi una carriera di scrittore indipendente e riuscí ad ottenere il diploma di scuola media soltanto all'età di 35 anni.
Il 13 gennaio 1998 si diede fuoco a Roma in Piazza San Pietro per protestare contro l'atteggiamento della Chiesa Cattolica nei confronti degli omosessuali.
Morì dopo 10 giorni di atroci sofferenze nell'ospedale romano Sant'Eugenio, dove era stato ricoverato in fin di vita dopo che due poliziotti avevano cercato di spegnere le fiamme che lo avvolgevano.
Il Vaticano ha cercato di sviare il fulcro di questa vicenda, rilasciando un comunicato stampa nel quale affermava che Alfredo Ormando si era tolto la vita per problemi di famiglia, non quindi legati alla propria omosessualità. Tuttavia, in uno scritto che ci ha lasciato, lo scrittore afferma chiaramente di volere la morte per sensibilizzare ai problemi della mancata accettazione dell'omosessualità da parte della Chiesa Cattolica. (da Wikipedia)
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