"Sono stato spesso definito una persona il cui cinema e teatro è sempre molto personale, riflette fatti personali. Bene devo dire che in certi casi è vero e particolarmente in Pane e cioccolata. Pane e cioccolata, malgrado le apparenze è il film più autobiografico che abbia mai fatto, non perché abbia mai fatto l’emigrante, sebbene in Svizzera ci sono stato (quando i tedeschi mi condannarono a morte per aver aiutato gli ebrei e all’ultimo riuscii a scappare in Svizzera), ma perché era un momento della mia vita in cui sentivo particolarmente il problema della non appartenenza, che è un problema che in fondo tuttora mi tormenta. Ossia il senso che io sono solo e gli altri sono tutti, come dice Dostoevskij, come se io vedessi il mondo al di qua di un vetro, dove si svolge la vita vera e io sono al di là." Da un'intervista di Gabriele Paolini del 4 giugno 1991.
(Franco Brusati, regista, sceneggiatore, commediografo; Milano, 4 agosto 1922 – Roma, 28 febbraio 1993)
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