"Stanza degli orologi, anno 1533
Il mio segreto è una memoria che agisce a volte per terribilità.
Isolata, immobile, sul punto di scattare, sto al centro di correnti
vorticose che girano a spirali in questa stanza dove i miei cento
orologi sgranano battiti diversi in diversi timbri. Se alzo il capo li
vedo fiammeggiare, e ad ogni tocco di fuoco corrisponde un'immagine.
Sempre sono trascinata fuori di me dalla tempesta di vivere. Che cosa è
il tempo, e perché deve considerarsi passato? Fino a quando viviamo
esiste un solo tempo, il presente. Una forza struggente mi prende alle
viscere: costruttiva o devastatrice non mi è dato di sapere; è senza
regola, almeno apparente." Da Rinascimento privato.
(Maria Villavecchia Bellonci; Roma, 30 novembre 1902 – Roma, 13 maggio 1986)
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