"L'ambizione del cineasta moderno, che è stata anche la mia, è di essere
autore a tutti gli effetti della propria opera, assumendosi altresì il
compito tradizionalmente riservato allo sceneggiatore. Questa
onnipotenza però, anziché costituire un vantaggio e uno stimolo, è
talvolta sentita come un impedimento. Essere padrone assoluto del
proprio soggetto, poter operare tagli o arricchimenti a seconda
dell'ispirazione o delle necessità del momento senza dover rendere conto
a nessuno è inebriante, ma può anche paralizzare: in un certo senso è
una trappola."
(Éric Rohmer, pseudonimo di Jean Marie Maurice Schérer, regista, sceneggiatore, montatore, scenografo, critico cinematografico; Tulle, 21 marzo 1920 – Parigi, 11 gennaio 2010)
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