"Il primitivo progetto divino contemplava per tutti gli animali esistenti e per Adamo ed Eva una alimentazione esclusivamente vegetariana: ai progenitori Dio assegnò «ogni sorta di pianta produttrice di semente, che è sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: costituiranno – Egli dice – il vostro nutrimento». Anche «a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è l'alito di vita», Dio dà «come nutrimento le erbe» (Gn 1, 29-30). L'assenza del male morale viene perciò espressa in una alimentazione che esclude la sofferenza, la violenza e la morte, recate di lì a poco dal peccato originale. L'avvio dell'umanità, con la maledizione dei progenitori, l'uccisione di Abele, costituisce la perfetta antitesi alla primitiva armonia; la violenza e la morte hanno investito anche il modo di vivere degli animali che da esclusivamente vegetariani si sono fatti carnivori, obbligati anch'essi, per sopravvivere, ad uccidere e a sopraffare." da Francesco e la natura, in Francescanesimo e cultura negli Iblei, a cura di Carolina Miceli e Diego Ciccarelli, Biblioteca francescana – Officina di studi medievali, Palermo, 2006
(Chiara Frugoni, scrittrice e storica esperta di Storia del Medioevo e Storia della Chiesa; Pisa, 4 febbraio 1940 – Pisa, 9 aprile 2022)
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