domenica 21 maggio 2023

 


Il Molino Stucky è un palazzo in stile neogotico di Venezia, situato all'estremità occidentale della Giudecca, fatto costruire dall'imprenditore svizzero Giovanni Stucky tra il 1884 e il 1895, su progetto del famoso architetto Ernst Wullenkopf. L'impianto modello - dotato di illuminazione a gas - dava lavoro, a pieno regime, a millecinquecento operai impegnati in turni che coprivano l'intera giornata ed era in grado di macinare, nel periodo di maggiore funzionalità, 2.500 quintali di farina al giorno. L'inizio della decadenza del Molino Stucky - che fu anche adibito a pastificio - ebbe inizio a partire dagli anni 1910, ma la situazione degli Stucky peggiorò quando Benito Mussolini decise la rivalutazione della lira. Di conseguenza, Gian Carlo Stucky, figlio del defunto Giovanni, ebbe crescenti difficoltà a vendere i suoi prodotti e dovette chiudere le filiali in Argentina, Stati Uniti, Egitto e Inghilterra. Quando Mussolini avviò la politica economica autarchica - una campagna propagandistica volta a promuovere la produzione nazionale di materie prime - i profitti aziendali crollarono, perché l'attività degli Stucky era basata sull'approvvigionamento a buon mercato del grano per i loro mulini all'estero. Nel 1955, dopo un lungo periodo di crisi e una tribolata vicenda sindacale (lo stabilimento fu occupato per un mese dai cinquecento dipendenti), si giunse all'irreversibile chiusura.

(Giovanni Stucky, imprenditore; Venezia, 27 maggio 1843 – Venezia, 21 maggio 1910)

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