"Nel corso della mia carriera giornalistica ho conosciuto troppe spie perché mi divertisse una narrazione irrealistica, nessuna di quelle che ho conosciuto aveva l'aria di James Bond. Piuttosto mi ha sempre affascinato la sede della Stasi che ho visitato e quella parte dell'archivio segreto che è andato distrutto. C'è un buco nero della memoria collettiva che non è stato mai indagato a fondo. [...] Continuiamo a esserci [negli strascichi della Guerra fredda] dentro sino al collo, basta pensare al Russiagate...O al sommergibile in cui sono da poco morti 14 marinai russi. È molto probabilmente un mezzo utilizzato per operazioni speciali di intelligence." da un'intervista del 2019.
(Andrea Purgatori, giornalista, sceneggiatore, saggista e attore; Roma, 1º febbraio 1953 – Roma, 19 luglio 2023)
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