"Sperimentavo l'utilizzo della luce e cercavo di imitare ciò che vedevo nel cinema noir. Poi, sono andato a Roma perché sognavo di fare cinema. Per guadagnarmi da vivere facevo le foto alle starlette di Cinecittà e la sera sviluppavo le pellicole nella pensione dove soggiornavo. Qualcuno, poi, vide i miei scatti; in particolare, Gustave Zumsteg, proprietario di Abraham Tessuti. Conosceva mio padre; mi chiese di fargli vedere le fotografie e, nonostante le considerassi totalmente amatoriali, gliele feci vedere. Mi disse: "Tu hai una sensibilità pazzesca e sei tagliato per fare la fotografia di moda". Rimasi sorpreso; non sapevo neanche cosa fosse la moda." da un'intervista di Teresa Lanna del 20 marzo 2023.
(Gian Paolo Barbieri, fotografo; Milano, 1935 – Milano, 17 dicembre 2024)
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