"Parole quali democrazia, socialismo, libertà, patriottico, realistico,
giustizia hanno ciascuna di esse diversi significati che non possono
essere riconciliati tra loro. Nel caso di una parola come democrazia,
non solo non esiste una definizione concordata, ma ogni tentativo di
ottenerne una viene ostacolato da tutti i lati. È quasi universalmente
riconosciuto che quando chiamiamo un paese democratico la stiamo
lodando: di conseguenza i difensori di ogni tipo di regime sostengono
che la loro sia una democrazia, e temono che se quella parola fosse
legata a un significato preciso dovrebbero smettere di usarla. Le parole
di questo tipo sono spesso usate in modo consapevolmente disonesto.
Cioè, la persona che le usa ha la sua definizione privata, ma consente
al suo ascoltatore di pensare che significhi qualcosa di diverso." Da La politica e la lingua inglese, 1946.
(George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, scrittore, giornalista, attivista, critico letterario; Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950)
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